Equitazione e Calcio, poche cose in comune. Coinvolta al 100% nella prima, allo 0% nel secondo.
Tant’è che anche durante questi Europei ho guardato distrattamente solo la finale, più per non sentirmi un’emarginata che per interesse.
L’Italia vince!
Partono una serie di interviste a caldo ai giocatori.
Non parlano della partita, parlano delle loro emozioni, un’esplosione di emozioni!
Non parlano delle tattiche di gioco e nemmeno dei goal decisivi, parlano di amicizia, di spirito di squadra, di sostegno reciproco.
Wowww!!!
“L’amicizia di squadra ha vinto” – Mancini
“La chiave è stata giocare a calcio e divertirci” – Chiellini
“Non abbiamo mollato di un centimetro. L’importante era stare lì” – Donnarumma
“Abbiamo iniziato a crederci da quando ci siamo ritrovati in Sardegna. Abbiamo acquisito sicurezza, personalità, unione di gruppo” – Bonucci
“Sentivamo che c’era qualcosa di magico, lo sentivamo da quando ci siamo ritrovati a fine maggio” – Chiellini
Il lavoro dietro le quinte
Rimandata indietro la lacrimuccia, ho pensato al grande lavoro che ha fatto il coach Mancini. Non si è limitato a scegliere i migliori da mettere in campo per le loro competenze tecniche, ha anche scelto i collaboratori che lo aiutassero nel lavoro di spogliatoio (Vialli & C.), ha dato fiducia a chi l’aveva persa (Bernardeschi) per fargli raggiungere prestazioni ormai dimenticate, ha valorizzato le caratteristiche individuali di ognuno di loro e le ha usate come collante, ha fatto scelte originali come riunirli tutti in Sardegna con le loro famiglie.
La squadra italiana poteva anche perdere la finale, ma io credo che i suoi giocatori sarebbero riusciti ad affrontare la sconfitta senza perdere la propria autostima.
Il lavoro del coach, che sia l’allenatore di una squadra di calcio, il dirigente di un’azienda, il commercialista nel suo studio, il gestore di un centro ippico – tutti allenatori della propria squadra – è fatto di tante decisioni spalmate nel tempo. Il frutto di queste decisioni crea l’ambiente di lavoro.
Dove c’è tensione e il clima è pesante, diventa difficile valorizzare le doti dei componenti della squadra (“Bisogna giocare con gioia” – Chiellini)
Solo in un contesto in cui ti senti a tuo agio riesci ad affrontare con positività il lavoro duro.
L’Italia ha vinto gli Europei anche perché sono state potenziate e amplificate le caratteristiche “italiane” dei giocatori: il calore, il piacere della compagnia, la creatività.
Probabilmente le scelte di Mancini si sarebbero rivelate fallimentari se applicate alla squadra inglese o a quella tedesca, probabilmente ne avrebbe fatte di diverse.
MAI TRASCURARE LE EMOZIONI.
MAI TRASCURARE L’INDIVIDUALITA’ DELLE PERSONE.
Ecco cosa mi sono portata a casa da questi Europei.
A presto
Daniela
P.S. A fine partita mi sono fatta una scorpacciata di video stile Netflix.
Se vuoi farti una maratona, ti lascio qualche link:
https://youtube.com/watch?v=h5zwUWXna3g&feature=share – l’intervista subito dopo la partita
https://youtube.com/watch?v=vRkCdNTopaY&feature=share – gli allenamenti della squadra italiana prima della finale
https://youtube.com/watch?v=IMDo2G7ZRtk&feature=share – gli allenamenti della squadra inglese (notare la differenza di energia)
https://youtube.com/watch?v=IaFpFZ69TTo&feature=share – intervista di Montemagno a Vialli di 2 anni fa (quanti spunti!)
https://youtube.com/watch?v=QnVbdhU3VsQ&feature=share – omaggio a Vialli (lacrimuccia…)
P.P.S. Se poi ho lavorato un po’ di immaginazione, non è importante. La fantasia aiuta a vedere oltre l’apparenza. La creatività aiuta a scoprire cose che gli altri non vedono. Sono italiana.
Anzi, se anche te vedi qualcosa “oltre”, raccontalo nel commento :-))
Purtroppo lavorare in un un’ambiente sereno è un traguardo a cui non sono ancora arrivata. Sicuramente sto sbagliando qualcosa perché dovunque vada trovo gli stessi problemi. Spero di riuscirci nel prossimo futuro
Ciao Maria! Già prenderti la tua parte di responsabilità è un traguardo raggiunto. Esistono professionisti nel gioco di “scaricare la colpa” sugli altri (in Italia è uno sport molto praticato), ma non vanno tanto lontano. Spesso le tante cose da fare generano ansia e stress e questo sicuramente non aiuta a creare un clima disteso. È per questo che insisto tanto nell’usare strumenti che semplificano il lavoro di scuderia, soprattutto quello che non ci piace fare 😉