Numeri, ipotesi complottistiche, ricerca di untori, canti, appelli, proteste, tante sono le sollecitazioni che ci colpiscono in questo momento, tutte accompagnate da paura e dolore.
Questo bombardamento ha colpito naturalmente anche me e mi ha lasciata in una specie di pre-anestesia finché non ho deciso di concentrarmi solo su ciò di cui ho il controllo.
Ho così individuato le uniche tre domande che ho deciso di rivolgermi:
- COSA mi sta insegnando questa esperienza?
- COSA posso fare IO per mantenere il mio equilibrio?
- COME posso dare il mio contributo in questo momento?
E queste tre domande sono di sostegno anche a quello che scriverò nei prossimi giorni a proposito della situazione in cui si trovano le scuderie in questo momento.
In questo articolo parto dall’aspetto a mio avviso più complesso, ma anche più urgente:
LE RELAZIONI
All’interno di un centro ippico le relazioni hanno un ruolo fondamentale proprio per la natura del nostro lavoro, sia che abbiamo una scuola di equitazione o un centro con proprietari di cavalli che fanno agonismo.
In un periodo di tensione come quello che stiamo attraversando le relazioni subiscono un duro collaudo e, da quello che ho visto, sentito e letto sui social, alcune prove, ahimé, non sono state superate.
RELAZIONI NEL TEAM DI LAVORO
Parto dalle relazioni tra le persone che hanno un ruolo all’interno della scuderia: gestore, istruttori, grooms, etc. etc.
Ritrovarsi improvvisamente a gestire in un modo diverso le attività della scuderia, senza sapere nemmeno per quanto tempo, presuppone dei rapidi cambiamenti nell’organizzazione.
E i cambiamenti fatti in emergenza, per essere efficaci, presuppongono delle menti allenate e delle relazioni collaudate.
Dove la consuetudine è lavorare a vista, senza una ripartizione precisa di compiti e di ruoli, questo cambiamento rischia di portare notevole disagio: spreco di tempo, dimenticanze, tensione crescente, fino ad arrivare a liti e alle classiche frasi “non sapevo di doverlo fare io” o “lui fa meno di me” con conseguente gara al risparmio di impegno.
Dove invece l’organizzazione e la pianificazione sono una consuetudine, non dico che sarà una passeggiata, ma la realizzazione del nuovo piano di lavoro sarà molto più scorrevole.
Anche se aumenta la mole di lavoro, sapere anticipatamente il programma giornaliero aiuta psicologicamente e praticamente ad affrontare questo periodo di disagio.
Diventa più naturale la collaborazione e l’ambiente della scuderia si mantiene sereno.
Nonostante la situazione sia senza dubbio stressante, le relazioni di lavoro possono uscirne addirittura consolidate.
E, qui mi rivolgo ai gestori, a proposito degli sforzi che ogni persona del team sta facendo in questo momento, non dimenticatevi di dimostrare loro la vostra gratitudine. Qualche parola di sostegno li aiuterà a resistere e rinforzerà la vostra relazione con loro.
RELAZIONI TRA GESTORE E SOCI
Altrettanto importanti in un centro ippico sono le relazioni tra gestore e/o istruttore e i soci. Queste sono le relazioni che tengono in vita la scuderia, ma sembra che non tutti ne siano consapevoli.
Ho letto sui social interventi al vetriolo da parte dei gestori nei confronti dei proprietari che esprimevano il loro disappunto per non potere andare in scuderia dai loro cavalli.
Attenzione, non fraintendermi, non dico di aprire porte e portoni ai soci inventandosi deroghe e escamotage fantasiosi. Sono consapevole della tragica emergenza nella quale ci troviamo e ognuno ha il dovere di adeguarsi alla situazione imposta.
Ma, santo cielo, da certi commenti è uscito un risentimento così evidente che mi ha lasciata alquanto perplessa.
Penso che questa rabbia sia dovuta alla paura che ha attanagliato tutti noi, e la capisco.
Ma penso che, sempre questa stessa paura, abbia destabilizzato anche i proprietari dei cavalli, alcuni dei quali si sono probabilmente sentiti persi quando gli è stato tolto un punto di riferimento, il loro cavallo. E, anziché cercare di rassicurarli, sono state riversate su di loro emozioni destabilizzanti come paura, rabbia e frustrazione.
Quello che è emerso da queste reazioni, almeno da mia interpretazione, è che per alcuni gestori l’unica relazione importante è quella con il cavallo e trascurano completamente quella con il proprietario.
Tutti siamo accomunati dalla passione per i cavalli e questo è il motivo per cui abbiamo scelto questo lavoro, ma i tempi sono cambiati, non basta più essere un “uomo o una donna di cavalli”, la concorrenza è aumentata e i clienti hanno esigenze diverse rispetto a 20 o anche 10 anni fa.
Prova a immaginare in mezzo al campo un militare in pensione che, se provi a ribattere, ti raggiunge con la frusta lunga (il mio primo istruttore..) e ti fa scoppiare un anno senza staffe prima di farti fare un cavalletto. Puoi anche pensare che questo sia il metodo giusto per insegnare, ma quanti allievi pensi che potrebbero esserci in quel campo?
Adesso non basta più essere un bravo istruttore e sapere gestire i cavalli per riempire i box della scuderia. È diventato necessario saper comunicare per creare delle relazioni solide basate sulla fiducia.
È tanto importante seguire gli allievi in mezzo al campo, quando fuori, se vuoi evitare una migrazione periodica dei clienti in altre scuderie (ma queste competenze non si insegnano nei corsi per i futuri istruttori….)
E, tornando alle parole scritte o dette ai proprietari in questo periodo, mi escono un paio di domande:
- Secondo te, un proprietario che si è sentito denigrato e insultato dal gestore o dall’istruttore in un momento in cui si sentiva spaventato e destabilizzato, non appena ne avrà la possibilità, non porterà il cavallo in un’altra scuderia?
- E un proprietario che è stato tranquillizzato e rassicurato rendendolo partecipe anche virtualmente della gestione del suo cavallo, non si sentirà ancora più legato a questa scuderia?
RELAZIONI CON COLLEGHI
Un’altra grande opportunità che può essere colta in questo periodo è quella di instaurare delle proficue relazioni con i colleghi di altre scuderie.
Come per gli altri tipi di relazioni, anche in questo caso l’esasperazione del momento ha fatto da catalizzatore per situazioni già impostate precedentemente.
Lo scenario che si presenta è vario, da alleanze a rivalità, con una serie di situazioni intermedie.
Ci sono state scuderie della stessa zona che si sono accordate per mantenere un atteggiamento simile nei confronti dei proprietari che insistevano per entrare, e altre che, interpellate sull’argomento, hanno dichiarato di fare esattamente l’opposto di quello che stavano facendo.
C’è chi si è offerto di accogliere provvisoriamente dei cavalli nei propri paddock (attenzione, parlo di accordi tra gestori e non tra gestore e proprietario del cavallo) e chi ha accusato altri gestori di trascurare il benessere dei cavalli scuderizzati negli impianti.
Sinceramente non capisco come si possa essere così ostili in un momento del genere. Non parlo dell’aspetto umano (e qui potrei diventare cattivella) ma di quello imprenditoriale.
Non si presenta all’orizzonte una situazione facile per i centri ippici e impostare tra colleghi delle relazioni collaborative, può fare la differenza tra sopravvivere o chiudere.
Possono essere condivisioni di idee, consorzi di acquisto, scambio di risorse e materiale.
Chi utilizza questo momento per fare squadra avrà una marcia in più per affrontare un futuro che si presenta incerto per tutti.
Penso sinceramente che adesso un cambiamento di mentalità sia diventato indispensabile.
Non è mai stato proposto nel mondo equestre un metodo di gestione del centro ippico con una visione imprenditoriale, né a livello didattico, né da tradizione tramandata.
Da un lato, fino a una decina di anni fa, non era indispensabile, c’era più abbondanza di liquidità in circolazione e i margini di guadagno erano decisamente più alti; dall’altro, il lavoro nel mondo equestre è sempre stato interpretato come un lavoro/passione dove le competenze tecniche sono considerate le uniche necessarie per aumentare prestigio e guadagno.
La situazione attuale, tanto tragica quanto imprevedibile, ha evidenziato e esasperato delle carenze nella gestione di un centro ippico, e i rapporti interpersonali ne rappresentano una.
Rendersene conto è già un passo in avanti e trarne subito un insegnamento può fare la differenza per il futuro della scuderia.
Spero che questo articolo ti sia stato utile per affrontare i problemi di gestione della tua scuderia, sia in questo momento che in futuro. Se è così, ti chiedo di condividerlo per farlo arrivare a più persone possibili.
A presto
Daniela
P.S. Qualcuno mi ha chiesto un approfondimento. Chiunque volesse saperne di più, può telefonarmi o inviarmi una mail dalla sezione “Contatti”.
Commenti recenti