Ebbene sì, conosco molto bene questo problema, per molto tempo la mia vita si è fusa con il lavoro. Ho fatto la mia prima vacanza (di una settimana, mica di un mese!) allo scoccare del decimo anno di lavoro. E un po’ mi vergogno a dirti con cosa ho sostituito il classico viaggio di nozze…Dai, te lo dico: con due concorsi a Lipizza e Zagabria.
Adesso però sto recuperando!
Il desiderio che tutto funzioni perfettamente a volte si trasforma in una mania di controllo su tutto e su tutti, ti fidi solo di te stesso e, di conseguenza, devi essere sempre presente in scuderia.
Cosa succede se pensi che la tua presenza in scuderia sia indispensabile
Da esperta in materia (sigh) conosco bene le conseguenze di questa situazione:
- Non è mai il momento giusto per una vacanza
Avresti bisogno di staccare, ma continui a rimandare. Intanto la stanchezza e il nervosismo aumentano, fai sempre più fatica a concentrarti, la tua produttività diminuisce e spesso ti viene da mandare qualcuno a quel paese. Se poi decidi di andare via per qualche giorno, sai già che troverai almeno una rottura di scatole al tuo ritorno. - Trascuri la tua salute
Vai in scuderia con la febbre, accorci i tempi della convalescenza, ammesso che tu la faccia, non vai dal medico per paura che ti blocchi a casa. Purtroppo prima o poi il fisico ti presenterà il conto (sono consentiti scongiuri e toccamenti vari…) - Sei interrotto continuamente e non riesci a finire in pace quello che stai facendo
D’altronde sei il riferimento per tutti e per qualunque attività. Se c’è un dubbio vengono da te e, anche se non ce l’hanno, vengono comunque per chiederti una conferma. - I tuoi collaboratori si adagiano
Ti presentano solo problemi senza cercare autonomamente una possibile soluzione (a quella ci hai sempre pensato te) e si impigriscono sempre di più. - I soci sono fidelizzati esclusivamente a te
Quando ti allontani per qualche giorno, si sentono smarriti e diventano lamentosi. Quando torni devi spendere tempo ed energia per ristabilire un ambiente sereno.
Adesso ti dico qualcosa che forse non ti piacerà
Se stai pensando che non puoi fare diversamente e che il tuo lavoro è particolare, ti stai raccontando una favoletta suggerita del tuo ego. D’altronde è gratificante dirsi: “come lo faccio io non lo fa nessuno”, “senza di me va tutto a catafascio”. È bello sentirsi indispensabili, soprattutto per noi donne (te l’ho detto che ci sono passata!)
Adesso però non scoraggiarti! Non è colpa nostra se ragioniamo in questo modo, è così che siamo stati abituati a fare, dalla famiglia, dalla scuola, dalla società: se esci presto dal lavoro sei un lavativo, se sei il responsabile devi essere il primo a entrare e l’ultimo a uscire e, per rimanere in tema, un famoso proverbio “L’occhio del padrone ingrassa il cavallo”, che da mia interpretazione vuol dire che se ti allontani il tuo cavallo rischia di morire di fame!
Sono d’accordo che tu, come persona responsabile delle tua scuderia, debba creare il contesto lavorativo coerente con la tua personalità, ci mancherebbe altro, ma è anche possibile trasferire la tua impronta al contesto senza vincolarla alla tua presenza.
Come? Trasmettendola ai tuoi collaboratori.
In linguaggio manageriale si parla di leadership sull’impegno che si distingue dalla leadership sul controllo.
Per la routine quotidiana la scuderia deve funzionare anche senza la tua presenza
Sarò sincera. Per raggiungere questo risultato avrai bisogno di un po’ di tempo, costanza e di un metodo valido.
Come dice il mio amico ricercatore Eugenio Olmetto “Non esistono soluzioni semplici a problemi complessi”
Dovrai sostituire le abitudini che ti hanno portato a questa situazione con altre che ti servono a uscire da questo circolo vizioso.
Detto così, forse penserai che sia un duro lavoro, ma ti assicuro che se ce l’ho fatta io, che ero un caso patologico, ce la può fare chiunque!
Cosa ti serve per partire?
- Fare chiarezza e schedulare tutte le attività di cui ti stai occupando, anche quelle che stai facendo in modo automatico
- Identificare le occupazioni che puoi o vuoi fare solo te
- Creare la procedura per ogni attività (qui ti spiego come creare una procedura)
E dopo?
- Imparare a delegare tutte le altre
- Scegliere dei collaboratori con un po’ di ambizione e disponibili a imparare da te e dedicare del tempo per formarli
- Preparare un piano d’azione per liberarti dalle millemila cose da fare
E finalmente i benefici
- Lavorare con meno stress
- Liberare tempo ed energia da dedicare alle attività importanti per te e per il miglioramento della gestione della scuderia
- Aumentare la fidelizzazione dei collaboratori e dei soci, indipendentemente dalla tua presenza fissa
- Allontanarti dalla scuderia senza ansia e sensi di colpa
- Goderti una vacanza rigenerante
Buon lavoro
Daniela
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